sistema immunitario

videolezione

un macrofago fagocita un batterio

fagocitosi e apc

domande aperte

1.      Quali sono le difese di barriera fisiche e chimiche? Che funzione hanno?

 

2.      Quando e come avviene, e a cosa serve la risposta infiammatoria?

 

3.      cosa sono gli antigeni? Da quali cellule vengono riconosciuti?

 

4.      che funzione hanno gli anticorpi?

 

5.      come funzionano i linfociti B e T?

 

6.      che funzione hanno le cellule della memoria?

 

7.      Quando si scatena un’allergia? Quale è la sequenza di legami che si formano? Quali globuli bianchi sono coinvolti?

 

8.      Che cosa è la celiachia? Quali danni provoca? Con quali conseguenze? Come si cura?

 

dispensa

SISTEMI DI DIFESA

L’immunità è stata definita come la capacità di resistere alle infezioni. Questa capacità si esplica non soltanto nei confronti di batteri o virus, ma anche verso tutto ciò che viene riconosciuto dall’organismo come estraneo.

Le difese dell’organismo combattono le loro battaglie soprattutto sulle superfici del corpo, da cui cercano di entrare i patogeni, e nel sistema linfatico (fig. p. 285): esso è una fitta rete di vasi che raccolgono liquido dai tessuti (il liquido che filtra fuori dai vasi sanguigni ,chiamato linfa) e lo riportano nell’apparato circolatorio. Questi vasi linfatici sono punteggiati di linfonodi, che filtrano la linfa e la ripuliscono da virus e batteri

La risposta immunitaria: difese non specifiche e sistema immunitario

La difesa dell’organismo avviene in due modi:  un primo sistema di protezione non specifica, cioè che agisce contro tutto ciò che tenta di entrare, sempre attivo,  ed una difesa secondaria che si sviluppa in seguito a ripetute esposizioni a una determinata sostanza estranea (si chiama immunità acquisita perché si sviluppa dopo l’incontro con l’agente patogeno)

A.    Difesa ASPECIFICA (= non specifica): barriere chimiche e fisiche e infiammazione

1: barriere fisiche e chimiche: impediscono l’ingresso e la sopravvivenza dei patogeni.

·         barriere fisiche: sono ad esempio la pelle integra e il muco, che intrappola i microorganismi.

·         barriere chimiche: sono il sudore, la saliva, le lacrime,  i succhi gastrici e l’acidità vaginale e della pelle, che uccidono i microogranismi o ne impediscono la crescita.

 

2. infiammazione: la risposta infiammatoria serve a provare a distruggere batteri e virus appena entrano nel corpo. Le cellule della zona ferita liberano ISTAMINA, un liquido che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni per far affluire molti globuli bianchi, cellule del sangue che combattono i batteri (i resti di questa battaglia, cioè le cellule morte, formano il pus). La zona si gonfia, si arrossa e si scalda.

3. febbre: quando i batteri entrano nella circolazione il corpo alza la sua temperatura. La febbre serve ad attivare il sistema immunitario e a mettere in difficoltà i microorganismi.


 

B. SISTEMA IMMUNITARIO

Il sistema immunitario riconosce in modo specifico gli agenti infettivi e li attacca con la produzione di anticorpi.

Il sistema immunitario è costituito da cellule che circolano in tutto il corpo, i linfociti. Essi sono in grado di riconoscere batteri, virus e tossine da alcune loro parti sono diverse dalle cellule del corpo. Quando il sistema immunitario rileva un antigene, produce ANTICORPI, proteine che si attaccano all’antigene, così da bloccare o distruggere il nemico e renderlo più visibile per i globuli bianchi. (fig. p. 172).

I linfociti capaci di produrre anticorpi, a contatto con un antigene,  perfezionano i loro anticorpi perché riconoscano con grande precisione quel tipo di batterio o virus. Una parte di essi rimane per tutta la vita nel nostro corpo e costituisce la memoria del sistema immunitario. Alla prossima infezione simile essi in pochissimo tempo bloccheranno l’invasione.

LE VACCINAZIONI

Le vaccinazioni sfruttano la memoria del sistema immunitario. Il vaccino contiene gli antigeni del microorganismo patogeno, ma non dà la malattia: i batteri e i virus sono uccisi. Gli antigeni nel corpo generano la produzione di anticorpi specifici anche senza la malattia, quindi impediscono alla malattia di colpire quella persona in futuro.

ALLERGIE, COSA SONO

Le allergie sono un gruppo di malattie  basate su un meccanismo comune: il sistema immunitario, che si occupa normalmente della difesa contro virus e batteri, riconosce come pericolose alcune  sostanze innocue (pollini, animali, alimenti, sostanze chimiche, ecc.). e dà una risposta sbagliata ed eccessiva. Queste sostanze scatenano alcuni globuli bianchi particolari, che liberano grandi quantità di istamina, e provocano vasodilatazione, gonfiore, lacrimazione, asma, ecc.

Se l’allergene si diffonde in tutto il corpo si ha vasodilatazione generalizzata che porta ad un drammatico calo della pressione sanguigna, costrizione delle vie aeree e gonfiore dell’epiglottide (shock anafilattico).

LA CELIACHIA

La celiachia è una infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Tra i sintomi vi sono diarrea cronica, dolore addominale, gonfiore addominale, ritardo della crescita nei bambini e astenia.

 La celiachia è causata da una reazione alla gliadina, una  (proteina del glutine) presente nel grano e altri cereali simili, come orzo e segale.

L'esposizione alla gliadina causa una reazione infiammatoria, data da linfociti che producono anticorpi contro la gliadina  e da linfociti che uccidono le cellule dei villi, perché le ritengono “infettate” da questa sostanza (che in realtà è innocua). Ciò porta ad una progressiva riduzione dei villi che rivestono l'intestino tenue (atrofia dei villi) fino alla loro completa scomparsa. Ciò interferisce con l'assorbimento delle sostanze nutritive, in quanto i villi intestinali ne sono responsabili. L'unico trattamento efficace conosciuto è una permanente dieta priva di glutine.

 la malattia si manifesta  quando concorrono almeno tre fattori:

 

1) una predisposizione genetica; 2) un’alimentazione ricca di glutine (in genere la dieta mediterranea è ricca soprattutto di frumento e dei suoi derivati anche sotto forma di addensanti, additivi e conservanti); 3) la comparsa di fattori scatenanti (per es: stress psicologici e fisici, infezioni virali, gravidanza, interventi chirurgici).